Verso la professione perpetua tra le Figlie di Maria Ausiliatrice

“…perché la mia gioia sia in voi
e la vostra gioia sia piena”

Gv 15, 11

Il prossimo 15 settembre, nella basilica di Sant’Agostino a Milano, insieme ad altre due consorelle e a quattro confratelli salesiani, farò la professione perpetua, cioè diventerò Figlia di Maria Ausiliatrice per sempre.

Ma cosa significa?

Per fare un po’ di chiarezza sul significato di questo passo importante, ripercorro le tappe che portano una giovane ad una scelta definitiva di vita consacrata, in particolare nel nostro Istituto (ma l’itinerario è molto simile anche negli altri istituti di vita consacrata)
Inizialmente, una giovane che si sente attratta da una certa forma di vita consacrata sperimenta più intensamente, in alcuni momenti, la vita di una comunità e la missione propria salesiana.
Se la giovane sceglie di intraprendere il percorso per capire più profondamente se quella di Figlia di Maria Ausiliatrice è la propria strada, trascorre almeno un anno vivendo stabilmente in una comunità dell’Ispettoria per verificare nel tempo il desiderio avvertito.
Se questo tempo porta la giovane a confermarsi nella scelta, fa domanda scritta all’Ispettrice di entrare in postulato, periodo di un anno in cui comincia per la formazione vera e propria. Il postulato si svolge a Torino per tutte le giovani d’Italia e di alcuni paesi d’Europa. Lo studio della teologia è accompagnato dalla conoscenza delle fonti e dei luoghi salesiani. Non manca l’attività apostolica che coinvolge le giovani nella catechesi, in oratorio, nell’animazione vocazionale.
Al termine del postulato la giovane che avverte la chiamata a proseguire il cammino, ne fa domanda scritta all’Ispettrice. Se la domanda è accolta la giovane prosegue il percorso nei due anni di noviziato.
Il noviziato si svolge a Castel Gandolfo (Roma). Qui convergono tutte le giovani d’Italia, Europa e Medio Oriente. Il noviziato è un tempo particolarmente importante e decisivo. Le novizie si applicano allo studio delle Costituzioni, la regola dell’Istituto, e continuano la formazione umana, spirituale, teologica e salesiana.
Al termine del noviziato, dopo averne fatto domanda, le giovani fanno la prima professione nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Tale professione ha validità di un anno.
Dopo la prima professione ciascuna neoprofessa (suora con voti temporanei) viene inviata in una casa dell’Ispettoria di appartenenza per svolgere una missione e continuare la formazione.
Al termine dell’anno, nell’ultimo giorno degli esercizi spirituali, la giovane suora rinnoverà i voti per un altro anno. La rinnovazione annuale si ripete (sempre previa domanda scritta) per tre volte. Al quarto anno la suora di voti temporanei può emettere i voti biennali che hanno validità, appunto, di due anni.
Allo scadere dei voti biennali la suora può fare domanda per i voti perpetui, cioè per impegnarsi per sempre come Figlia di Maria Ausiliatrice.
Vi chiederete il motivo di questi sei anni di voti temporanei e del bisogno di una continua domanda-accettazione della rinnovazione dei voti. La risposta risiede nella sapienza della Chiesa, la quale sa che una scelta di vita consacrata è impegnativa e chiede alle giovani scelte radicali. La Chiesa desidera che tale scelta sia libera, consapevole e responsabile, per questo lascia del tempo alle giovani per sperimentarsi nella vita concreata, comunitaria, apostolica, spirituale; e lascia del tempo all’Istituto per verificare l’autenticità della vocazione e l’attitudine concreta al tipo di vita.
Ora risulterà più chiara l’importanza della celebrazione di domenica 15 settembre 2024, alla quale siete tutti invitati.
Certamente nella prima professione era già presente in me il “per sempre” e non ho mai vissuto l’essere Figlia di Maria Ausiliatrice come qualcosa con una scadenza. Ora, questo per sempre si rende effettivo anche in modo formale perché celebrato nella comunità ecclesiale.
Si tratta per me di una gioia grande che si fonda sulla fedeltà del Signore. Egli chiama per primo e il mio “Sì” è solo una risposta al suo “Vieni”.

Sr Rita

PS. E tu? Quale chiamata rivolge a te il Signore?